LE MONTAGNE LIBERATE | da Intraisass a iBorderline, da TTT Radical Climbers a LE MONTAGNE NON RICRESCONO di Carrara | la nascita dell’ALTA VIA DEI MONTECCHIANI ribelli | The Himalayan Journal 78

di Alberto Peruffo da Montecchio

Dalla fine del 1999 – quando nacque il progetto culturale Intraisass, poi iBorderline – alla fine del 2023, sono passati 24 anni. Di montagna e militanza. Di militanza e impegno culturale in montagna, e oltre la montagna, nei territori dove ho vissuto e dove transito. Non voglio qui fare una celebrazione della mia attività e del mio attivismo, culturale o concreto, che mai ho separato. Voglio solo raccogliere alcuni punti che possono tornare utili al procedere mio e dei miei compagni di cordata, di lotta e di vita. Punti di connessione tra montagna e città. La trama del mio impegno, che è una trama collettiva, dove mi sono trovato in mezzo a connettere insieme persone e discipline, oserei dire staordinarie.

Fuori dall’ordinario come lo è l’alpinismo, inteso alla sua radice (TTT Radical Climbers!), o come lo è la filosofia politica, intesa come forza pratica nei territori (PFAS.land), o come lo sono – in fatto di persone – i miei compagni/e di cordata e di azione.

Tracciare questa trama credo possa tornare utile per gli stessi miei compagni, per allargarla e continuare a tessere le meravigliose relazioni sociali positive che sono il sale della vita.

Siamo tutti soggetti a entropia e a spaesamenti. La prima insindacabile, i secondi discutibili e affrontabili. Tessere una trama tra questi due mondi, di fatto coercitivi, è la nostra libertà concreta, fragile, effimera, ma vera, positiva, pure gioiosa, anche durante le lotte, quando ti costringono e/o scegli di farle. Di farle in modo rigoroso e nonviolento, portando la gioia creativa anche in mezzo alla spazzatura, alla devastazione. La violenza e l’arroganza sono i veri nostri nemici.

Niente di più, niente di meno. Solo una sequela di ricordi per portarvi agli ultimi sentieri, che forse racchiudono tutta la strada fatta fin d’ora. L’Alta Via dei Montecchiani ribelli e Le Montagne Liberate che ho respirato a Carrara sono davvero due meraviglie di cui non potevo non prendere nota. Anche solo in forma di suggerimenti. Come l’articolo pubblicato a fine anno dalla prestigiosa rivista The Himalayan Journal, con sede a Mumbai e diffusa presso tutti i club alpini nazionali del globo.

Buone suggestioni.
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L’ALTA VIA DEI MONTECCHIANI RIBELLI

DALLE CITTÀ ADDOLORATE AI PICCOLI GRANDI MONTI
Da Montecchio a Campogrosso, dal Monte Nero al Monte Baffelan, dall’ultimo ramo dei Lessini al cuore delle Piccole Dolomiti, da Giacomo Albiero a Toni Giuriolo, da Letizia Battaglia a Luisa Muraro, a filo di cresta e sulle dorsali delle valli più importanti del vicentino, attraverso boschi, passaggi remoti e sentieri silenziosi, sopra a città addolorate dal lavoro e dalla pressione industriale, circondate da una corona di montagne bellissime e ricche di storia, vita e letteratura. «Una meraviglia, tra due e più valli, sofferenti».

L’Alta Via dei Montecchiani è un cammino curato dalla comunità dei camminatori.
Ideato e disegnato da Alberto Peruffo e Martina Bettega tra il 2021 e il 2023.
Percorso per la prima volta integralmente dal 24 al 26 settembre 2023.
Non appartiene a nessuno, appartiene a tutti.

Entra nel sito per conoscere le tappe e le tratte →

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LE DUE GIORNATE DI CARRARA

«Le Montagne Liberate». Per me questo è l’inizio di un percorso, il cui seme è stato gettato al Climate Camp di Venezia con il seminario Decolonize the Mountains.

16/17 dicembre 2023
>> https://16dicembrecarrara.it/
FERMIAMO LA DEVASTAZIONE
Due grandi giorni a Carrara. Con il CAI in prima linea a difendere le montagne. Dopo l’alzarsi in piedi e andarsene dal tavolo di concertazione delle Olimpiadi Milano-Cortina, la presenza a Carrara segna una decisa svolta della grande associazione culturale (326.000 soci) contro i devastori dei territori. Impressionanti – se corrisponderanno ai fatti – le parole del Presidente nazionale al convegno di sabato 16 dicembre. Un plauso particolare alle sezioni locali CAI Lucca, CAI Massa e CAI Sez Carrara Apuane, al collettivo di giovani di Athamanta e all’inossidabile Alessandro Gogna (GognaBlog), protagonista pure dei tavoli di domenica.

Di seguito le esemplari foto di Michele Lapini, tra i più notevoli fotoreporter italiani, sempre presente nei luoghi e nei momenti giusti per rendere testimonianza e valore aggiunto al cambiamento culturale e militante dove sta avvenendo al massimo grado di intensità, nel suo farsi concreto, tangibile.

Esserci e contribuire è sempre – per tutti noi, attivisti impegnati a costruire connessioni e riflessioni – uno stimolo incessante. Da trasferire a tutti i territori. Soggetti alla stessa logica “estrattivista”. Ossia dell’estrarre salute, vita, gioia dai nostri corpi e dalla nostre terre – per convertire tutto in forma di sporco profitto da consegnare al mercato globale, di grande scala; e per lasciare scarti, malattia, morte in piccola scala, a chi resta. Morte e deserti sociali e ambientali alla gente di prossimità, agli abitanti delle terre “sacrificate”.

A Carrara un buon inizio per un fronte comune delle montagne da liberare. Dal sacrificio imposto dai prepotenti. Dai potenti a priori. Coloro che si arrogano il diritto – che non è un diritto, ma un sopruso – di calpestare il prossimo. Sia esso terra, acqua, aria, creatura. Ci resta il fuoco, dentro di noi.
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Articolo preliminare su Gogna Blog
LE MONTAGNE NON RICRESCONO
di Collettivo Athamanta

Athamanta è il nome di un fiore endemico delle Alpi Apuane, la cui sopravvivenza è messa in pericolo dall’attività di estrazione del marmo, che sta inesorabilmente distruggendo queste meravigliose montagne. Da alcuni anni, abbiamo scelto proprio il suo nome per rappresentare il nostro percorso contro l’estrattivismo locale, le cui famose cave di Carrara sono sempre più sinonimo di devastazione ambientale. Nonostante le Alpi Apuane siano considerate un “unicum non riproducibile di eccezionale valore paesaggistico riconosciuto tale a livello internazionale”, ogni anno vengono estratte milioni di tonnellate di materiale marmifero, il ché significa milioni di tonnellate di montagna che spariscono per sempre. Per chi le sa guardare, ogni mattina le montagne cambiano, non sono mai quelle del giorno precedente, mancano dei pezzi, e questo fa male >> leggi tutto

Articolo CAI

In prima linea-fila Alberto Peruffo con l’alpinista-attivista Alessandro Gogna e la dirigenza nazionale del CAI e di MW, per difendere le montagne

>> https://www.loscarpone.cai.it/dettaglio/carrara-una-giornata-per-le-apuane/

Galleria fotografica di Michele Lapini

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THE HIMALAYAN JOURNAL 78

Regalo di Natale 2023 dall’India. Con Cesar Rosales. Immagini arrivate da Calcutta, dall’esploratore indiano Anindya Mukherjee Raja, nostro compagno nelle spedizioni esplorative Zemu 2014 e Huantsan 2019. Articolo pubblicato dalla redazione di Mumbai nell’ultimo annuario dell’Himalayan Journal, la più prestigiosa pubblicazione himalayana, nata nel 1929. La questione PFAS (pericolo dell’esportazione della produzione criminale italiana in India) e l’alpinismo come rinnovata forma di neocolonialismo (“turismo estrattivista”) fanno il giro del mondo grazie alla prestigiosa rivista internazionale.

L’articolo era uscito in altra forma anche per la Rivista del CAI guadagnando la copertina nel novembre del 2022.

CCC , 19 gennaio 2024

Casa di Cultura C
MONTECCHIO MAGGIORE
Corso Matteotti 41
VICENZA – ITALY

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