Alberto Peruffo da Montecchio [C-Duval]

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Alberto Peruffo da Montecchio, 1967, in arte C-Duval.

Attivista, autore e regista culturale.
Ha studiato filosofia, biologia e politica, laureandosi a pieni voti negli anni 90, presso la Facoltà di Filosofia di Padova, accompagnato dal biologo e filosofo della scienza Martino Rizzotti, fondatore dell’UAAR. In modo indipendente, svolge da molti anni attività intellettuale e di militanza territoriale, come curatore culturale, editore, libraio di ricerca, artista politico e alpinista esploratore.

where I was | Alberto Peruffo da Montecchio | RADICAL ECOLOGICAL PATHS

Fondatore del Laboratorio Politico di Ecologia di Vicenza, attualmente frequenta l’Institute for Social Ecology del Vermont (la scuola di Murray Bookchin) e collabora con diversi spazi di ricerca culturale indipendenti, nazionali e internazionali, università italiane, per promuovere percorsi di municipalismo attivo, confederalismo democratico, ecologismo radicale.

Come militante politico “territorialista”* (che vive e attraversa i territori) è impegnato in prima linea su diverse questioni di ecologia politica, giustizia sociale e ambientale, nei territori – meravigliosi e devastati – dove vive, il Veneto Centrale. Dal 2016 al 2021, fino alla partenza in Corte d’Assise del Processo alle Multinazionali dei PFAS e alla Missione ONU in Veneto per accertare la violazione dei diritti umani, è stato tra i coordinatori del movimento NO PFAS, contro i crimini ambientali, confluito nel progetto culturale PFAS.land.

Pioniere delle reti digitali culturali, sia come regista culturale e artista sociale, multimediale, sia come connettore e costruttore di collettivi, è stato direttore-ideatore del FU-intraisass.it, poi iBorderline.net, @periodico digitale [con qualche comparsa su carta] di letteratura, alpinismo e arti visive (dal 1999 al 2013) e di molti altri progetti culturali-esplorativi-artistici, tra cui la Casa di Cultura C [fu Cibernetica], nata nel 2011, o le importanti spedizioni esplorative degli ultimi anni: la Zemu Exploratory Expedition K2014-150CAI (Himalaya del Sikkim, spedizione candidata ai Piolets d’Or 2015) e la Huantsan International Expedition 2018 (Cordillera Blanca Perù). Da ricordare anche la recente spedizione sul Nanga Parbat 2022, preliminare allo studio «Alpinismo e neocolonialismo».

Studioso di ricerca teoretica applicata alla politica, nei territori di conflitto socioambientale dove abita, dal 1999 svolge il suo lavoro intellettuale come editore e curatore politico, “scrittore operativo” e libraio di ricerca, in vari luoghi. Sua base è la Libreria La Casa di Giovanni a Montecchio Maggiore, sede del Laboratorio di Regia Culturale CCC e della Casa Editrice Antersass, tutti progetti e luoghi culturali fondati dall’autore per divulgare temi di antropologia sociale, impegno politico-civile, geografia culturale, ecologia politica e “insurrezione” digitale. Dal dicembre 2013 al dicembre 2019 la vecchia libreria è stata chiusa al pubblico e aperta solo su appuntamento, agli amici. Da gennaio 2020 è aperta a regime sperimentale, con tempi e modalità ridotte.

Uscito dalla Rete Editoriale Web 2.0 nel luglio del 2012 è ritornato “parzialmente” in rete con un nuovo progetto teoretico dal titolo NCPP – Non Chiedetemi Perché Penso/Pensiamo, piccole cartucce di pensiero contro il (pre)Potere e per una Civiltà delle Relazioni, partendo dai territori e dalle intersezioni – e con PFAS.land – «Più che un movimento, siamo in movimento», Organo di azione e informazione contro i crimini ambientali, dei gruppi-comitati-associazioni  che vivono nelle terre contaminate da PFAS, ad opera del Comitato di Redazione Interdisciplinare, di cui è l’ideatore e il curatore. Dal giugno 2021 è l’ideatore/editore e curatore – sempre con il CRI di PFAS.land e altri attivisti storici vicentini – del LABORATORIO POLITICO DI ECOLOGIA presso il Caracol Olol Jackson di Vicenza e altri luoghi, spazi, itineranti.

Come autore, dopo 30 anni di attivismo frontale – sia culturale, sia politico-civile-sociale [la sua prima regia, diciottenne, è l’Antibabylon nel biennio 1985-6, un festival giovanile contro il sistema imperante nei territori dove vive, come ramo sperimentale dell’allora celebre Montecio Rock ] – nel marzo del 2019 ha pubblicato il suo primo libro per Cierre Edizioni – Non torneranno i prati. Storie e cronache esplosive di Pfas e Spannoveneti (2021, seconda edizione ampliata, con prefazione di Franscesco Vallerani) – dove raccoglie su carta le scritture operative [digitali] e alcuni saggi scritti durante la grande rivolta dell’acqua in Veneto, di cui è stato ed è ancora la prima linea, insieme a un gruppo straordinario di compagni e di molteplici soggettività.

nicola boschetti _ alberto peruffo _ belluno16Un divertissement biografico, sulle sue librerie di ricerca, legate all’attivismo culturale e politico-civile, si può leggere qui >> DOCTOR SUVTILIS aka IL LIBRAIO-VOLANTE.

Un divertissement alpinistico, per innescare poesia e immaginario, tratto dalla Via dei Montecchiani Ribelli, si trova qui >> PIÙ MOLOTOV DI COSÌ.

Uno storyboard visuale dei suoi lavori più importanti – con parte del suo percorso artistico-concettuale (nella foto a lato in veste di musicista e performer c/o Bunker Antiaereo di Belluno) – si trova su www.albertoperuffo.it nella sezione thesis. Nella sezione hypothesis si trovano invece delle curiose note metabiografiche.

Una nota biografica più articolata, legata all’impegno politico-civile e alla ricerca storico-teorico-culturale che fa da fondamento alle varie operazioni – come le opere corali The Wandering e The Burning Cemetery, The Sad Smoky Mountains, Non torneranno i prati –  e delle stesse CCC e Antersass, la si trova nel suo ultimo progetto, NCPP, in itinere.

Attenzione, tutto materiale culturalmente esplosivo, da maneggiare con cura 😉

UN PENSIERO RICORRENTE >> «Le montagne sono i luoghi di resistenza del mondo»

UN CONCETTO RICORRENTE >> «La mia arma è la cultura. Insubordinata»

UNA POSIZIONE PRELIMINARE >> «Per dirlo con le parole di una grande femminista anticapitalista, già in tempi prematuri mi sono allontanato sia dal sacro sia dalla laicità – comunemente intesi – per avvicinarmi all’humus e al compost».

UN DATO DI FATTO >> «La bellezza non salverà il mondo (Non c’è giustizia senza bellezza)».

UNA RICORRENZA INSTABILE >> «Attraversare montagne selvagge è una via alla liberazione»

:-[*terrestrial, direbbe Donna Haraway – or earthbound, direbbe Bruno Latour – ma per un trans-territorialista potremmo anche usare il suggestivo tellurico*]-: