È giunto il momento di debuttare con il nostro ultimo lavoro. Ringraziamo tutti gli amici e gli autori/esploratori/artisti/ transitati in questi 3 anni di lavoro per la nostra libreria-laboratorio che con i loro consigli e sostegno hanno contribuito alla realizzazione di un progetto che noi crediamo davvero magnifico, folle, irrealizzabile solo a pensarlo, sperimentale in ogni sua fibra. Dal giorno in cui siamo partiti per chiedere il permesso di entrare nell’area Zemu del Kanchenzonga. Impenetrabile. Correva l’anno 2013.
CI SIAMO! Si debutta il 7 di febbraio al Teatro Miela di Trieste, sotto l’egida di MONTE ANALOGO. Quale migliore auspicio del Romanzo d’avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche di René Daumal?
Riportiamo sotto la serie di 6 manifesti preparati per il debutto e il Comunicato Stampa di Trieste + parte della Scheda/Foglio di Sala. Vi aspettiamo a Trieste! Le date del tour nazionale (al momento 7, saranno comunicate prossimamente).

CS H-AMBIENT2 | TRIESTE. TEATRO MIELA | 7 febbraio 2017 h 20.30
«Esplorazione, alpinismo, scienza, arte visiva e musica, tutto assieme dal vivo in un unico contenitore a restituirci un’idea pionieristica, ottocentesca, del salire una montagna (e che montagna! Uno dei giganti della Terra!) e nel contempo estremamente nuova, futuristica dell’alpinismo» – con queste parole dell’Associazione Monte Analogo di Trieste arriva in scena l’ultimo lavoro di Alberto Peruffo, pioniere del Teatro Multimediale e grande sperimentatore culturale.
Paolo Rumiz l’ha definito il Grande Artificiere. Altre volte, il Libraio Volante e Anima Partigiana. Autore di molteplici operazioni divenute storiche come The Sad Smoky Mountains, le tristi montagne fumanti in difesa del Tibet, attivista di prima linea che usa e abusa dell’arte per fini politico-civili (The Wandering Cemetery), pioniere dell’editoria digitale con Intraisass.it e del teatro multimediale, a 10 anni dalla sua ultima sperimentazione scenica (Ventimila piedi sopra il mare, Trento Film Festival 2006), Peruffo ritorna in scena con un concerto-video-performance che lui stesso ci presenta come un fatto artistico “imprevisto” dopo la sua ultima spedizione himalayana. Così lo riassume: «Ho preso una macchina a vento, frammenti di musiche antiche e moderne, e montagne mai viste. Ho immaginato che andassero d’accordo, senza bisogno di raccontare alcunché. Ho perciò ucciso la narrazione per lasciare libero il sentimento, il pensiero, la visione di ciò che io e i miei compagni abbiamo vissuto, e che forse ognuno di noi, adulto/bambino, vive, quando si trova immerso in una magnifica esplorazione che non ti permette alcuna certezza. E meno che meno, alcuna salvezza». La bellezza non salverà il mondo, si legge nel Foglio di Sala.
Di ritorno come capo spedizione da una delle più difficili e importanti spedizioni himalayane degli ultimi anni, ai piedi del lato sconosciuto del gigante Kanchenzonga, senza possibilità di contatti con il mondo esterno e di soccorso, dopo aver attraversato un’impenetrabile foresta ed esplorato 3 bacini glaciali, salito 7 colli e 7 cime vergini, prima impresa himalayana italiana a rientrare nella Big List del Piolet d’Or, grazie a una straordinaria squadra di alpinisti e all’abilità artistica del fotografo reatino Enrico Ferri, Peruffo ricompone l’ambiente estremo himalayano con gli ambienti artistici dell’arte comunemente intesa, classica e contemporanea. Musica e arte visiva spariscono dietro a uno strumento “diabolico” (l’AKAI EWI 5000) e a immagini che sembrano quadri di un’esposizione astratta e invece sono radicale natura. Il tutto avviene con estrema semplicità, di fronte a una sfida complessa, per fare emergere il mantra che segna come un filo rosso tutta «l’impressionante qualità» (così Reinhold Messner ancora ai tempi di Intraisass) del suo lavoro: «le montagne sono i luoghi di resistenza del mondo». Assolutamente da non perdere per l’imprevedibilità dell’autore e la coerenza di un percorso ventennale che fa scrivere a Wu Ming nel 2016: «se c’è un lavoro che fa emergere la dimensione di “invisibile ovunque” che ha oggi la guerra, è il lavoro di Alberto Peruffo». E per combattere coloro che alimentano le guerre, per trovare antidoti e anticorpi di civiltà, Alberto prende forza dalle montagne. Montagne di cui tuttavia egli sa riconoscere il limite.
Alla fine della performance sarà proiettato il nuovo film ZEMU EXPLORATORY EXPEDITION. Alla ricerca delle nuove frontiere dell’alpinismo in Himalaya (Selezione Ufficiale in concorso al Cervino Cine Mountain) che documenta i luoghi dove è stato possibile realizzare H-AMBIENT2. Regia di Enrico Ferri.
Durata della performance: 46 minuti. Durata del docufilm: 29 minuti.
// Alberto Peruffo | Nato nel 1967, vive a Montecchio Maggiore (VI). Più di 20 anni di militanza culturale radicale e indipendente lo hanno reso voce autorevole dell’impegno civile italiano e dell’alpinismo di ricerca. Vanta importanti riconoscimenti e collaborazioni con grandi personalità della cultura italiana e internazionale, in molteplici discipline. Fondatore di intraisass.it e della casa editrice Antersass, dirige da molti anni i lavori della Casa di Cultura C offrendo consulenza, regia culturale e fondamento storico-teorico a tutti i lavori in cui è chiamato in causa. È stato leader della recente spedizione esplorativa nell’area Zemu del Kanchenzonga per i 150 anni del CAI.
APPROFONDIMENTI >> www.monteanalogo.net – www.casadicultura.it – www.albertoperuffo.it
Prodotto in collaborazione con Montura Editing, Rifugio Campogrosso e Antersass Casa Editrice.
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FOGLIO DI SALA/SCHEDA [estratto]
Il concerto-video-performance e l’eventuale esposizione delle opere fotografiche possono essere adattati alle più diverse situazioni, dai classici teatri, alle sale conferenze/espositive o a capannoni industriali, fino ai grandi spazi aperti o a piccoli bunker. Nel caso di esposizioni, la performance servirà per inaugurare l’evento di apertura e creare l’ambient music che resterà in loop per tutta l’esposizione. Di seguito gli elementi della rappresentazione.
LA COMPOSIZIONE AVM [ ArtVideoMix ]
L’esecuzione – in forma di performance – dura 46 minuti. Si svolge, dopo un breve “riscaldamento” dello strumento, in 5 stanze-situazioni + introduzione, all’interno delle quali immagini, suoni e musica in lenta dissolvenza vengono condivisi e in parte improvvisati per coinvolgere pervasivamente – spesso con più proiettori e diffusori – la platea dei partecipanti.
LE IMMAGINI
Molte immagini, di suo, sembrano quadri d’artista. A volte sembrano arte astratta, per quanto siano invece sempre rappresentazioni naturali (vegetali o minerali), mai artificiali; altre sono visioni di grandi paesaggi. Tutte le immagini sono fotografie scattate in uno dei luoghi più remoti della Terra, ancora inesplorato a causa della pericolosa e inaccessibile foresta subtropicale che difende a sud la più grande montagna glaciale delle Terra, per estensione, il Kanchenzonga, il cui nome in tibetano significa i Cinque Tesori della Grande Neve.
LE MUSICHE
Alcune sono composizioni “classiche” ambient, originali di autori sconosciuti, sporcate di suoni naturali; altre sono “interpretazioni” ambient di linee melodiche di altri più o meno celebri compositori classici. In queste interpretazioni, le melodie-armonie classiche vengono “sfibrate” in suoni minimali, con deviazioni “improvvise”, per poi riemergere alla fine da una coda in Solo, il tutto eseguito con un unico strumento: l’AKAI EWI 5000, messo in loop da una stazione di suoni. Un vero e proprio “macchinario del vento”. EWI – infatti – significa Electronic Wind Instrument.
REGIA, LIVE PERFORMER: Alberto Peruffo
SUONO E LOOPSTATION: Edoardo Egano
FOTOGRAFIE: Enrico Ferri
ALTRE IMMAGINI ED ESPLORAZIONE: Zemu Exploratory Expedition K2014-150 CAI
MUSICHE: ricostruzioni e rielaborazioni ambient di autori classici e contemporanei + originali
TESTI E COMPOSIZIONE: Alberto Peruffo
LEAFLET [presentazione]
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