DESERTI. Ho visto il fango | PFAStour 01 | CAMMINARE INSIEME, NEI TERRITORI. La radice di ogni conoscenza e rivoluzione civile | nel testo e nella poesia di CLAUDIO LUPO | con documentazione fotografica e nota a margine su GEOGRAFIA CONCRETA

DESERTI. Ho visto il fango

di Claudio Lupo*

pfas_tour_spurghe_valbona_dario_zampieri_079Può capitare di organizzare o partecipare ad un viaggio e poi al ritorno essere delusi nelle aspettative o perché ci si aspettava realtà diverse o perché non siamo riusciti ad instaurare un rapporto empatico con le persone incontrate.

Domenica 31 marzo 2019 ho partecipato ad un viaggio nel tempo dal quale sono tornato con il cuore e la mente attoniti, cioè letteralmente, impressionati.

Lo stupore di trovare, a poche centinaia di metri dai luoghi che attraversiamo tutti i giorni distratti, forse anche per non voler prendere atto della devastazione del territorio, un luogo di indicibile bellezza, incontaminata, da favola. Magico lo definisce il piccolo figlio di Davide che ci fa da guida assieme ad Alberto, Dario ed esponenti del gruppo ESU (Escursioni Storico Umanitarie) quando mi ritrovo assieme ad altre belle persone alla partenza a S.Urbano di Montecchio Maggiore per recarci alle vicine Spurghe.

Vi invito ad andare a visitarle, con discrezione, con rispetto, perché sembra quasi che la natura abbia voluto trovarsi un nascondiglio dove proteggersi dalla violenta ed arrogante avanzata del “progresso” che si sente una “razza superiore” da un punto di vista culturale e quindi autorizzata a dominare tutto.

pfas_tour_spurghe_valbona_gianfranco_timillero_044Un luogo dove la meravigliosa biodiversità ci riporta alla nostra essenza, siamo anche noi animali e facciamo parte di questa natura che stiamo violentando: autolesionismo. Per questa situazione, in altri contesti, si prevedono cure, anche contenzioni. Invece nei confronti di questo concetto di “progresso” non si agisce alcun intervento curativo, si lascia che dilaghi liberamente, contaminando anche le menti: un’epidemia devastante, per arginare la quale i nostri cervelli hanno bisogno di recuperare visioni di una natura originale e salvifica.

pfas_tour_spurghe_valbona_dario_zampieri_078Poi il repentino riaffacciarsi ad un panorama grigio e maleodorante ferisce l’anima. La consapevolezza che la distruzione del territorio in atto è a livelli allarmanti, che la salute è minacciata, che la storia del territorio è cancellata, che la bellezza è oltraggiata da canoni di riferimento artificiali, falsi e ingannatori, suscita angoscia e nello stesso tempo una profonda ribellione, il rifiuto di condividere tali crimini, la volontà di opporre resistenza, confortato dagli amici che mi accompagnano.

Un ricordo si affaccia alla mia memoria. L’esperienza in Sudan, la bellezza del deserto, la solidarietà di un popolo martoriato, la povertà materiale contrapposta alla povertà umana e culturale che si sta diffondendo tra noi unita alla orrenda desertificazione di anime e territori.

Così è sgorgata la suggestione che segue, come l’acqua pura che ci negano; ma il pensiero libero, non può essere imprigionato, deviato come i fiumi, può solo aiutarci ad essere umani.

+

DESERTI

HO VISTO IL FANGO

HO VISTO IL NULLA

HO VISTO VISI DI BAMBINO

CHE MI SORRIDEVANO

SOLO PERCHÉ STRANIERO

IO PELLEGRINO NELLA LORO TERRA

ARSA POVERA CONTESA

HO VISTO OSSA RICOPERTE DI PELLE

GRANDI ANCORA GLI OCCHI

E UN CUORE INDOMITO PULSARE

MORIRE DI FAME

BRUCIARE DI SETE

PARETI DI PAGLIA E TERRA

INTORNO A ME

SEDUTO FRA LORO

CALDO POLVERE E FIATO DI ANIMALI

SGUARDI CHE RISPONDONO

DOMANDE IMPRIGIONATE

LEGAMI ANCESTRALI

IL NILO BIANCO E IL NILO AZZURRO

FRAGRANZE NATURALI

POZZI NEL DESERTO

CATTEDRALI DI PELLEGRINAGGI

RUOTE CORDE E MULI

FANNO RIEMERGERE

LA LINFA VITALE

SIAMO ACQUA

ACQUA È VITA

ACQUA È MORTE

IL RESPIRO ACCELERA

RICORDO  

ALBE E TRAMONTI PRIMORDIALI

IL SILENZIO DELLA NOTTE

MILIONI DI STELLE

CADONO SU DI ME

SHUKRAN

GRAZIE

PENSO PERDENDOMI NELL’OSCURITA’

ORA

OSSERVO I MIEI LUOGHI

PELLEGRINI CUI SI RIFIUTA IL SORRISO

RESIDENZE RICCHE

POVERE DI VITA

ASFITTICHE RELAZIONI

NAUFRAGI

SPIAGGIAMENTI DI UMANI PENSIERI

CATRAMOSE ESSENZE

ATROFIZZANO I SENSI

ANNERISCONO GLI ANIMI

DESERTIFICAZIONE

DI UOMINI E PAESAGGI

SCHIAVITÙ DI OGNI FORMA ANIMALE

NASTRI GRIGI LISTANO A LUTTO

PRATI CAMPI ORTI E GIARDINI

AVVELENATI DA INFERNALI INCHIOSTRI

FRUTTO DI DANTESCHE PERVERSIONI

MALVAGI PROGETTI E INFAMI ASPIRAZIONI

INGRANAGGI ARTIFICIALI

RIESUMANO LE PIOGGE

FILTRANO DISTRIBUISCONO

SOTTO MENTITE SPOGLIE

IL LIQUIDO ALIMENTO

IMPRESCINDIBILE NUTRIMENTO

CUI TUTTI CI AFFIDIAMO

VILE TRADIMENTO

DI CHI CON VOLONTÀ L’OFFENDE

PROVOCANDO ESTINZIONI

UCCIDENDO LA TERRA

SIAMO ACQUA

ACQUA È VITA

ACQUA È MORTE

NON CI SONO PIÙ STELLE

SOPRA DI ME

NÉ SILENZIO CHE MI ABBRACCI

SULLE STRADE QUOTIDIANE

IL CUORE BATTE FORTE

IL SENTIERO E’ QUI VICINO

HO VISTO LE SPURGHE

ROCCE SELVAGGE

UN SALTO NEL TEMPO

ANCORA PROFUMI DI VITA

LEGGERI FREMITI D’ALI

MAGICO SILENZIO

UN BAGLIORE FRA LE ROCCE

SUL CAMMINO

DISCRETE VOCI DI COMPAGNI

LA SPERANZA VA COSTRUITA

DA QUI SI RIPARTE

TOGLIERE ORPELLI

RECUPERARE FRATELLANZA

SEMINARE PRATICHE VIRTUOSE

CURARE IL DONO RICEVUTO

ETICO RESISTERE

OBRIGADO

SONO IN DEBITO

PENSO RITROVANDO LA LUCE

Trissino, aprile 2019

+

LA GEOGRAFIA CONCRETA

Il giro PFAStour [prima tappa] è stato ideato da Alberto Peruffo e Davide Sandini su richiesta del Gruppo Escursioni Storico Umanitarie, contattati da Walter Fabris e Giorgio Spiller. Ad illustrarci la parte geologica il Prof. Dario Zampieri dell’Università di Padova e attivista, pure lui – come Alberto e Claudio – della redazione di PFAS.land.

Il percorso si staglia tra le Colline di Montecchio e la Valle dell’Agno, per giungere a Trissino, zona Valbona, devastata dall’inquinamento da Pfas e dalla Superstrada Pedemontana Veneta. Con l’occasione Alberto Peruffo ha presentato in anteprima il libro appena uscito, Non torneranno i prati. Storie e cronache esplosive di Pfas e Spannoveneti, Cierre Edizioni.

pfas_tour_spurghe_valbona_federico_bevilacqua_018L’autore sottolinea questo concetto, alla base dell’escursione: «Non dobbiamo trascurare mai la forza rivoluzionaria e fondativa – di ogni civiltà – della geografia concretacamminare insieme nei territori è non solo la base di partenza, ma l’unica soluzione oggi – la salvezza per i nostri luoghi devastati – per poter tornare a vivere bene nelle terre dove si vive. Una soluzione che deve diventare pratica quotidiana. Una forza rivoluzionaria se siamo seduti. Le relazioni tra i luoghi e le persone nascono, si realizzano, crescono, prolificano, come in nessun’altra disciplina. La geografia concreta dei luoghi, in cammino, parlandosi, dovrebbe essere materia obbligatoria non solo in tutte le scuole – almeno un’ora alla settimana – ma in tutte le famiglie e in tutte le relazioni umane. Non solo in natura, ma pure nelle città. Prima del Diritto. Prima dell’Educazione fisica. Prima dell’Educazione civica. Materie di per sé già astratte. Adoperiamoci. Non serve molto. Neppure i libri di testo. Di fronte all’evidenza dei nostri sensi. Distaccarsi dalla GEOGRAFIA, ancor prima della STORIA, significa morire. Poiché la geografia concreta è attenzione sui nostri passi. Che diventa memoria. Storia personale condivisa con chi ci è a fianco. Una memoria sensibile che non ha bisogno di troppe interpretazioni – di troppe Storie – per indicarci la direzione giusta. Anche un bimbo di pochi anni, che va alle elementari, intuisce che siamo passati dal paradiso all’inferno. Oggi, qui. Non serve spendere una sola parola per spiegarlo. È sufficiente la visione, l’odore, l’aria satura di profumo di terra delle Spurghe o il fetore di acidi presso la Poscola violentata dalla Miteni. E sono certo che di questo, di quel che si vede e si prova in prima persona, comunicato agli occhi del suo vicino, quel bimbo prenderà atto. Ribellandosi. Diventando un combattente civile».

CCC invita tutti gli amici alle prossime cir-conferenze – così l’hanno chiamate il Gruppo di Regia – previste per il 12 e 26 maggio sui monti di Schio per la rassegna TTT togliere-togliere-togliere.

Seguono le foto di Federico Bevilacqua, Gianfranco Timillero, Dario Zampieri [v. nome file per i singoli autori]. In calce alcuni video testimonianza girati da Massimo Marco Rossi, durante l’arrivo del gruppo presso la Valbona, per intercettare un presidio di compagni attivisti e cittadini che manifestavano contro la SPV e la devastazione del territorio.

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PEDEMONTANA ovvero SUICIDIO DEL TERRITORIO
video di Massimo Marco Rossi

con Mariangela, Dario Zampieri, Giorgio Spiller, Alberto Peruffo.

con Daniela Muraro, Claudio Lupo, Giovanni Fazio.

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Sotto, una foto di Giovanni Fazio (Cillsa) che ritrae il gruppo in arrivo, più i due manifesti della giornata.

alberto_peruffo_CC
ANTERSASS CASA EDITRICE | Montecchio Maggiore | VI
18 APRILE 2018

*NOTA EDITORIALE
Il testo è di Claudio Lupo, Medico ISDE e attivista storico della Valle dell’Agno, di Trissino, esperto di Psico Neuro Endocrino Immunologia, Medicina Fisiologica di Regolazione e Patologie Cognitive.

HYPERLINK
Sulla Fontana di Valbona, il contributo di Michele Santuliana >> https://casacibernetica.wordpress.com/2018/06/16/valbona-valbona-che-non-tornerai-cronaca-di-un-abominio-la-distruzione-del-territorio-e-delle-sue-tracce-piu-antiche-nel-veneto-contemporaneo/

Sul Disastro della Pedemontana >> https://disastropedemontanaveneta.wordpress.com/

Sul Disastro PFAS e il Leone di Vetroresina vicino alla Valbona >> https://pfasland.wordpress.com/2018/10/19/14-ottobre-la-regione-veneto-tra-autonomia-distruzione-del-territorio-simboli-inopportuni-e-limiti-pfas/

2 Comments

  1. una piccola nota dalle nostre corrispondenze con ricercatori, sulla Geografia Concreta:

    mi sembra poi che sia molto debole un altro aspetto psicologico che ha dato forza alla nostra lotta: la pratica della geografia concreta, non come appartenenza identitaria ad un luogo (la pseudo-identità propagandata dai leghisti, persone spaesate, alienate culturalmente, senza paese concreto), ma come conoscenza della terra in cui vivi e muori, una specie di riconciliazione con la fisicità dei nostri corpi e dei nostri territori, alienati dalle tecnologie e dall’addomesticamento a tutti i livelli, che hanno limato via empatie primitive e hanno devastato molto della nostra psiche e dei relativi condizionamenti

    a.p.

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