[news: tutti gli incontri sono stati rinviati causa COVID-19]
Un marzo davvero molto impegnativo per Alberto Peruffo e compagni, impegnati su più fronti culturali. E non solo. Ecco una sintesi degli appuntamenti più importanti.
Innanzi tutto, un ritorno alla montagna con le Serate del CAI di Montecchio, dove arriva il 2 marzo Hans Kammerlander per presentare il libro Alti e bassi della mia vita e il film Manaslu – la montagna del destino. Il 20 di marzo è la volta invece della spedizione esplorativa sulle Ande Peruviane Huantsan 2018, con la partecipazione del fotografo reatino Enrico Ferri, compagno di cordata. Il 6 di marzo intervallo video-teatrale con un ritorno di C-DUVAL. Non torneranno i prati nelle valli protagoniste dei più grandi inquinamenti d’Italia, le valli dell’Agno e del Chiampo, a Brogliano, nel cuore del Campo Base del Disastro Superstrada Pedemontana Veneta. Ci si sposta poi per un tour piemontese della redazione di PFAS.land, che durerà dal 24 al 26 marzo, toccando la Sezione del CAI-UGET di Torino, passando per il Rural Film Fest presso la Gipsoteca Giulio Monteverdi di Bistagno, Alessandria, per approdare a Spinetta Marengo, sede della Solvay, cugina della Miteni. In Piemonte sarà proiettato per la prima volta il film The Devil We Know, punta di diamante del lavoro collettivo del Movimento No Pfas, frutto della traduzione partecipata fatta dagli studenti di Vicenza guidati dai docenti Stefania Romio e Stefano Mano. A commentare il film Piergiorgio Boscagin (Legambiente Veneto), Marzia Albiero (Rete Gas Vicentine), Claudio Lupo (Medico Isde), Alberto Peruffo (CCC), tutti della redazione di PFAS.land.
Piccola nota di grande valore aggiunto: il 26 di marzo, nella storica Sezione del CAI di Torino, Alberto sarà con Enrico Camanni (storico delle montagne e dell’alpinismo) e Maurizio Dematteis (direttore di Dislivelli.eu) per presentare il libro Non torneranno i prati, dopo la proiezione del film TDWK. Si parlerà della criticità tra montagne e città, del rapporto tra l’essere alpinisti e l’essere cittadini, del grave inquinamento di Torino e di Alessandria, prendendo spunto da una frase del libro – « … che miseria questo CAI, figlio dei fiori in montagna e figlio del liquame in città … » – riferita al disimpegno delle Sezioni locali sui temi di prossimità, eletta da alcuni piemontesi come frase dell’anno.
Da segnalare, proprio in questi giorni, l’uscita della rivista Gli Asini diretta da Goffredo Fofi, tra le maggiori autorità nazionali in campo di letteratura e impegno civile. Nel saggio di Gianfranco Bettin, Il Veneto come metafora, l’autore parla del libro di Alberto Peruffo come di «un libro che bisognerebbe far leggere ovunque». Dopo aver parlato di altri importanti saggi che hanno fatto la storia del Veneto, si arriva a puntare lo sguardo analitico sull’inquinamento da Pfas e sulle cause sociali e antropologiche di questo disastro sociale e ambientale. Si legge: «Ne parla, descrivendolo perfettamente ma dando voce e racconto alla lotta contro gli interessi sporchi che l’hanno causato». Insomma, un libro da leggere, fondamento e strumento della lotta, ma anche aiuto per chi la fa. Leggetelo! Potete richiederlo in tutte le librerie.
Di seguito le locandine/manifesti.