COMUNICAZIONE DI RIENTRO AGLI AMICI/LETTORI | Post «Glaciale»

COMUNICAZIONE DI RIENTRO AGLI AMICI/LETTORI

Rientro in Italia, dopo un viaggio di studio e ricerca. Dopo aver visitato la più grande miniera di ferro al mondo, a Kiruna, Svezia, la città che slitta verso l’inferno, dove si produce la materia prima per l’80% dell’acciaio europeo. Molto del quale sarà usato in armi.

Stazione di Kiruna – Artic Train

Durante il rientro ho recuperato – mediante messaggi e media – le tristi vicissitudini venete, italiane ed europee, delle ultime settimane. Certo, ho pure molte cose positive da condividere, accadute ed elaborate in questi ultimi mesi. Tra cui il Processo VS Bottacin, da presentare a giugno. Con gli avvocati della Regione Veneto – pagati da voi, (e)lettori veneti – che mi hanno chiesto 25.000 euro di risarcimento danni per avere detto “tre parole” in diretta Radio Rai, “contro” l’Assessore e la Regione, quando sono usciti sulla contaminazione PFAS, sul Po. Correva il 2019, erano in ritardo di dieci anni. Firmavano AIA alla Miteni, consapevoli di quanto io e miei compagni sapevamo, e di quanto avremmo potuto dire. In un dibattito civile. Fuori dalla loro zona confort. Come abbiamo sempre fatto e detto negli anni successivi. A domande, rispondiamo.

Rispondiamo con parole, documenti, fatti e azioni che hanno portato al Processo Miteni, dove la Regione siede al “mio”, nostro fianco. Mi accusano di diffamazione aggravata, mentre eravamo “in diretta”, per la quale la diffamazione di fatto e de iure non vale. Erano parole meditate, sul momento, dense di passione e conoscenza dei dettagli, dubbi di fiducia. Chiamato dalla Rai. Non da un pinco pallino. Che dire? Non possiamo più neppure dubitare? Le mie parole valgono così tanto? Migliaia di euro a proposizione? Da non poter esprimere opinioni o prefigurazioni? Già con “non torneranno i larici” – un’evidenza prefigurativa – ho corrisposto centinaia di euro a parola, mentre loro spendevano milioni di euro per una pista di “prepotente” ghiaccio. Dovrei forse non parlare con franchezza e libertà? Restare imprigionato tra i ghiacci artici, per sempre? Nel silenzio glaciale che invece ho trovato qui, nel Veneto mieloso? Prepotente e r-addolcificato, pervasivamente?

D’altra parte, le stesse parole, vergate dal sottoscritto, con dettagli e passione, in una lettera, hanno mosso l’ONU nel 2021, rompendo il ghiaccio istituzionale che ha condannato moralmente la Regione Veneto sulla questione «Informazione Pfas», a Ginevra nel 2022. L’autorità superiore ha delegettimato l’autorità inferiore. Dovrebbe bastare.

Detto ciò, non posso stare con le mani in mano mentre lavoro alla revisione di future consegne.

Non posso e non possiamo dimenticare le contingenze negative in cui ci muoviamo, a partire dalla deriva militare della città e provincia dove sono nato, deriva a cui si legano il genocidio omertoso di Gaza, il massacro criminale di chi aiuta e di chi informa, la guerra fratricida russo-ucraina, il riarmo mondiale, gli insani pensieri di identità superiori, di prepotenze coltivate nel mare dell’odio in cui tutto si vuole avvolgere per poter vivere nell’illusione del proprio ricco giardino. Un giardino apparentemente verde e sincero. Il “nostro” esclusivo giardino. Per non parlare dei disastri, della pressione ambientale, che esce o che filtra da questo supposto giardino.

la Base Dal Molin – rinominata Del Din

Prima il Veneto, si dice. Poi l’Italia; quindi l’Europa, fino al Santo Occidente. Dimenticando la morte e l’odio che fondano questi “primati”. Questi giardini.

E se detti giardini non fossero verdi e sinceri? Come il Parco della presunta Pace? Come i vigneti industriali che nascono ovunque? Nelle terre della teologia del vino e delle armi?

Di fronte a che tipo di giardini ci troveremo? I Tristissimi Giardini di cui parlava l’amico suicida Vitaliano e per i quali, egli stesso, per l’intrinseca insostenibile aria di morte, di “codesti” tristissimi giardini vicentini, veneti, è morto?

Scriverò poco e di misura. In futuro.
Visto il peso e il rischio delle mie parole.
Scriverò di posizioni, da tenere a mente, insieme.
Con qualche aggettivo determinante.

Per omaggiare chi ama pensare.
La memoria di amici defunti.
E per agire oltre l’aria di morte.
Che livella tutti i primati.

Soprattutto i falsi primati.

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Alberto Peruffo
Montecchio Maggiore, 7 aprile 2028

PS ci si vede domani a Castelgomberto. Per una breve amichevole apparizione. Per celebrare la bellezza delle Poscole, violata.

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