
ALBERTO PERUFFO LASCIA LA VILLA CECCATO
Dopo 13 mesi molto intensi :-[ 5 mostre / 1 concerto / 3 presentazioni libri / 1 sito monografico con più di 35000 pagine visitate! / incontri vari ]-: non ci sono più le condizioni oggettive per poter lavorare al progetto CCC in Villa Ceccato (la Casa Rossa) da parte di Alberto Peruffo, autore del nome, del concept e della regia culturale della Casa di Cultura Cibernetica.
A causa dell’ultradecennale impegno culturale e civile di Alberto Peruffo – l’ultimo esempio, che ha fatto scattare l’aut-aut, è l’articolo pubblicato su iBorderline dove l’autore parla di Vicenza e Montecchio – risulta incompatibile il percorso di Alberto Peruffo con il percorso di disimpegno suggerito dalla proprietà della Villa. È impossibile dissociare – o dis-linkare come si vorrebbe procedere mediante un esperto informatico – il nome di Alberto Peruffo dal FU intraisass/iBorderline e dalla Casa di Cultura C[ibernetica], progetti culturali entrambi a sua firma, i quali, presi anche separatamente e associati solo alla firma dell’autore generano su Google centinaia di pagine.

Questa impossibilità è stata giudicata scomoda e un forte deterrente per i possibili “sponsor” della Villa Ceccato. Riportare i nomi e i cognomi dei responsabili dell’attuale degenerazione militare di una città Unesco, Vicenza, è certamente controproducente se questi manovrano le intelligenze e le economie della provincia, ma corrisponde a una libera e responsabile opinione fondata su dati di fatto: la cosiddetta risposta geografica :- [ le falde rigurgitanti di questi giorni ne sono una disarmante declinazione “fisiologica” o, per meglio dire, “geologica” ]-:
Alberto Peruffo sceglie di restare dalla parte dei dati di fatto e di ciò che ha dichiarato in tutti i suoi progetti culturali, CCC compresa: consegnare e difendere bellezza, senza clientelismi. Se ciò non è possibile Alberto Peruffo non opera, per quanto questa sua intransigenza – applicata a opera-azioni corali – sia interpretata in vari modi e spesso equivocata sotto superficiali o inquietanti epiteti. Essere entrato e accolto dalla Presidenza dell’Unesco a Parigi (non da uffici/ufficiali secondari) in qualità di artista civile o essere referenziato dai vertici del Centro Diritti Umani di Padova o dalla Fondazione per la Pace di Venezia sono fatti, e non di poco conto. Niente a che vedere – tanto per sdramatizzarre – con l’andatura da diporto (Sport Utility Vehicle) suggerita, salvo precise indicazioni etimologiche.
Queste difficoltà – come altre che condizionano l’applicazione del concept originario della CCC, rivolto verso una ricerca indipendente e sperimentale, in cerca di nuove strategie che superino anacronistici pensieri classisti, dinamiche partitocratiche ed economie prevaricanti (una difficoltà su tutte: l’applicazione del “BIGLIETTO RESPONSABILE”) – portano Alberto Peruffo verso altre scelte e altri luoghi.

AGGIORNAMENTO SUL LAVORO DI ALBERTO PERUFFO
iBorderline DVD, progetto editoriale di punta della Libreria La Casa di Giovanni, è stato presentato dalla Casa Editrice Antersass (di Alberto Peruffo) e dal co-editore Cierre (editore numero uno per la cultura veneta) sabato 24 marzo nel Comune di Valstagna. La giunta leghista (!), con sindaco della Lega, non ha potuto che accogliere con incredulo favore l’ultimo prodotto editoriale intitolato PICCOLA TERRA, un film documentario che mostra come la valorizzazione delle tradizioni del territorio e l’integrazione culturale al giorno d’oggi siano possibili laddove convivano persone di buona volontà non asserragliate in abiti mentali e ideologie del passato.
Dalla presentazione editoriale sui vari portali web:
Valstagna, Canale di Brenta, Vicenza: su piccoli “fazzoletti di terra” un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi assai diversi, impegnati nel dare nuova vita ad un paesaggio terrazzato in stato di abbandono. C’è chi rimane aggrappato con ostinazione e orgoglio all’antico podere di famiglia, chi lascia il posto di operaio in cava per ritrovare se stesso, chi venendo dal mondo urbano decide di prendersi cura di campi e muri a secco grazie ad un innovativo progetto di adozione, e chi originario del Marocco coltiva il sogno dell’integrazione per sé e per i propri figli. “Piccola terra” è un messaggio di speranza per terre alte marginali. È un racconto sul valore universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali. Il “mondo dei vinti”, raccontato negli anni Sessanta dal regista Giuseppe Taffarel, qui è una montagna che torna a vivere, in un nuovo rigoglio che sa di menta, appartenenza e libertà.
Dunque un’iniezione di positività nel mare di negatività che ci circonda, con il Teatro Civico colmo di pubblico partecipe. Il film è stato patrocinato dalla Regione Veneto, condotto dall’Università di Padova, dipartimento di Geografia, affidato a due tra i più bravi registi sul genere, voluto dall’Università e dai registi sotto l’ègida del percorso Antersass // iBorderline / esplorazioni geografiche e culturali di Alberto Peruffo (12 anni di vita), presentato alla presenza di alcuni tra i maggiori antropologi italiani – Annibale Salsa (ligure, che ha firmato pure l’introduzione del libro allegato al film, past-presidente generale uscente del Club Alpino Italiano), Giovanni Kezich (direttore del MUCGT di San Michele All’Adige, museo etnografico tra i più importanti d’Europa) – e di molti altri simpatizzanti, non ultimi amici delle culture delle Terre Alte, tra cui il figlio di Mario Rigoni Stern. Notizie di questi giorni: PICCOLA TERRA è l’unico lungometraggio italiano entrato “in concorso” nella difficile selezione del TrentoFilmFestival, quest’anno alla 60a edizione; questa settimana il film è stato proiettato presso la Sala Cinema della Camera dei Deputati, alla presenza dell’Ambasciatore del Marocco, dei registi e dei protagonisti.
Mettere perciò in secondo piano iBorderline nelle attuali firme di Alberto Peruffo potrebbe risultare – oltre che incoerente – fatale per la piccola economia di prossimità della sua libreria e del suo lavoro. Motivi per cui Alberto Peruffo sceglie altro.

SVILUPPI DELLA CCC
1. Alberto Peruffo continuerà il percorso elaborato in CCC, lo studio sulla contemporaneità e sulla cibernetica, sul pensiero di Silvio Ceccato e sul Realismo Costituito (di cui si sta redigendo un documento), non trascurando la collaborazione con gli studiosi con cui ha tessuto importanti relazioni in questi mesi e i numerosi amici della CCC che si sono avvicinati con grande dedizione al progetto culturale. Gli stessi concetti di BIGLIETTO RESPONSABILE e di LIBERA UNIVERSITA’ “SOTTO” IL MONTE MONTECCHIO (LUMM) non saranno abbandonati, come le relazioni intercorse con i “sostenitori culturali”.
2. Il dominio casadicultura.it/net come il logo-nome-concept CCC sono registrati sotto il nome d’autore Alberto Peruffo – Antersass Casa Editrice: essi continueranno sotto altre forme e luoghi di cui presto vi aggiorneremo su questo stesso sito. Sarà lasciato per ovvi motivi di luogo e percorso solo il nome “Casa di Cultura Cibernetica” alla Villa Ceccato che deciderà cosa farne, consideratone la genesi e gli sviluppi in corso. Le 3C del logo e le pagine del sito www.casadicultura.it saranno infatti riformulate e riutilizzate per altre declinazioni del nome Casa di Cultura che presto Alberto Peruffo comunicherà nei dettagli.
3. Con grande probabilità il gruppo di lavoro legato alla CCC darà inizio a un’evoluzione del percorso CCC in Casa di Cultura Contemporanea (fu Cibernetica) che avrà sedi diverse e itineranti e una base di programmazione culturale presso la Libreria La Casa di Giovanni in Corso Matteotti 41 a Montecchio Maggiore (che aprirà per la prima volta il “brolo” interno) e nel progetto Società Culturale per Azioni (nuovo “spazio comunale” di confronto culturale aperto a tutta la cittadinanza), progetti che saranno presentati presso la Sala Civica in Corte delle Filande di Montecchio insieme con il film PICCOLA TERRA giovedì 31 maggio alle 20.45.
Comunicato scritto da Alberto Peruffo in data 19 aprile 2012.
N.d.R. // casadicultura.it e casadicultura@gmail.com sono spazi registrati e aggiornati da Alberto Peruffo – Antersass Casa Editrice. Tutte le foto sono parte dell’Archivio Creative Commons dell’autore. Appena disponibile comunicheremo il dominio dove saranno trasferiti i contenuti di questo sito pertinenti alla Villa Ceccato e dove troverete i relativi aggiornamenti e comunicazioni. Una mail è già disponibile all’indirizzo villaceccato@gmail.com
Ciao Alberto,
il nome nuovo (Casa di Cultura Contemporanea) secondo me è molto bello e ampio, contemporaneo raccoglie le idee che abitiamo oggi, coscienti del passato ma con lo sguardo verso il futuro. La cultura ha bisogno di spazio, ma sopratutto di menti aperte capaci di sognare, immaginare, vedere oltre.
Anch’io inizialmente ero innamorata della villa come te e come tutti, è davvero un luogo magico, pieno di cura e bellezza. Ma come un bel vestito da sera luccicante, non è la foggia adatta a scalare una montagna, la villa è bellissima, ma fragile al tempo stesso.
La realtà del nostro territorio è quella giù in strada purtroppo, è anche il brutto assieme al bello, il traffico, l’inquinamento, l’edilizia senza rispetto; tutto questo siamo noi in fondo, l’abbiamo costruito noi. Perché ignorarlo. Per trovare ispirazione forse dovremmo andare dentro una fabbrica a sentire di cosa parla la gente e farci la dentro una proiezione di un film, un concerto importante; avere il coraggio di ascoltare la voce stridula del nostro tempo anziché rinchiuderci in una bella torre d’avorio. Camminare su questo asfalto consapevoli del dolore che si prova, senza filtri rosa, quella secondo me è la cima più alta che si possa raggiungere.
Tutti gli amici che ho conosciuto nella mia esperienza con la CCC di questi mesi trascorsi sono persone generose e ricche di umanità che hanno fatto tanto per il progetto. Vorrei condividere con te Alberto un ringraziamento verso di loro, perché sono davvero speciali, tutti quelli del direttivo e gli amici che ci hanno dato appoggio. Questa è la nostra vera casa, siamo noi, la nostra mente, il nostro cuore che batte sotto la cenere dei vecchi abiti mentali. Questa è la nostra vera casa, la rete tra di noi, ed è una forza collettiva che cresce come “un’onda inarrestabile”.
Grazie ancora a tutti voi, spero che ci riunisca insieme presto
Rita Gonella
ciao Rita, grazie.
Ci troviamo giovedì sera qui da me, nel giardino della libreria, come suggerito dalle tue parole e da quelle di altri amici.