Continua l’impegno culturale | CARNIVAL KING OF EUROPE 17 film | Rumiz, Puppato e Garibaldi

ANTICIPAZIONI E PERCORSI

La cover del triplo DVD con i 17 film

Continua l’impegno culturale di alto profilo per quanto riguarda ricerca e relazioni della casa editrice Antersass, prossima alla pubblicazione per conto del MUCGT – il Museo degli Usi e Costumi delle Genti Trentine, una delle maggiori istituzioni europee in ambito etnografico – della nuova edizione di CARNIVAL KING OF EUROPE, il docufilm che fa emergere importanti fili conduttori della civiltà europea mediante lo studio comparato dei riti sulla fertilità nelle tradizioni invernali contadine. Un lavoro di straordinaria bellezza e importanza, Grand Prize al Kyoto Academic Film Expo del 2009, in Giappone. In questa nuova edizione in Triplo Dvd e booklet di 40 pagine, curate come sempre da Giovanni Kezich ed Antonella Mott, sono raccolti ben 17 film dai seguenti paesi: Paesi Baschi, Inghilterra, Polonia, Italia, Svizzera, Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria, Macedonia.
Tra i registi in campo il pluripremiato Michele Trentini, autore di PICCOLA TERRA.
Ricordiamo la nostra storica collaborazione con il MUCGT iniziata ai tempi de L’ALFABETO DELLE COSE (2006), il prezioso documentario che raccoglieva le cose e la lingua dei padri (il dialetto vicentino-trentino) in alta Valsugana, presentato a Montecchio Maggiore in una memorabile serata in onore e con la partecipazione straordinaria di Luigi Meneghello, serata dal suggestivo titolo Il cren della lingua.

Fin da oggi ci prendiamo l’impegno di portare al pubblico della CCC e della SCA una presentazione di CARNIVAL KING OF EUROPE, un floriregio rituale che ha riempito gli occhi e l’anima di chi l’ha già visto. Lo faremo in Sala Civica a Montecchio o in altro luogo adatto allo scopo.

Alberto Peruffo e Luigi Meneghello durante IL CREN DELLA LINGUA – A un passo dal confine 2006-2008

In margine e a riguardo, per sottolineare la difficoltà di fare cultura – sia oggi, sia ieri – in un paese come Montecchio Maggiore – accenniamo all’intervento di Alberto Peruffo giovedì sera in Sala Civica, dove l’ideatore della CCC (gestore di questo spazio web) ha letto un’importante lettera scritta da Paolo Rumiz.

La lettera auspica una nuova Italia, la cui ultima speranza in termini istituzionali e partitici sembra essere Laura Puppato. Al termine, in quanto parte coinvolta nella lettera, chiamata a leggerla dallo stesso Rumiz, Alberto Peruffo ha fatto una chiosa poco gradita di cui qui tracciamo un percorso. Nel suo intervento ha sottolineato la sua presenza temporanea (22.30-23.00) da persona indipendente, come amico di Rumiz, coinvolta nei fatti della lettera, che poco o nulla crede nel cambiamento dei partiti fin quando non vedrà scritto almeno nei programmi (pensate ai fatti…) certe condizioni (dimezzamento dei parlamenti, eliminazione dei vitalizi, rappresentanti eletti dal popolo e non dalle nomenclature, inequivocabile presa di posizione contro la base militare di Vicenza e la deriva militare della città di cui è responsabile in primis lo stesso partito); ha menzionato fatti per niente edificanti – secondo la sua opininone – di politici locali caleariani – chiamamoli così, visto che la parola comunella non è piaciuta – politici che porgono la mano a destra e a manca, senza la volontà di distinguere fatti storici e persone, talmente legati a dinamiche consunte della partitocrazia che poco lasciano sperare in un reale cambiamento e per i quali stessi – non solo per l’anti-politica della Lega – fu innalzata la bandiera garibaldina, azione  da cui si dissociarono prontamente i medesimi nel consiglio comunale post-azione, politici presenti in sala la sera di giovedì, politici lontani anni luce dallo spirito della lettera e dalle parole di Rumiz e dal simbolo che quell’azione e Montecchio stesso dovrebbero essere o diventare.

Invitiamo i nostri lettori e le persone coinvolte a leggere questo articolo scritto da Alberto Peruffo in tempi non sospetti, proprio negli anni di Meneghello:
Quando la luce è piatta, i mostri emergono*.
Anche in una Sala Civica.
Sotto l’inclemente luce del neon.

Non videtur vim ne dolum facere qui suo iure utitur.

:- [ *Articolo pubblicato su Estnord.it ]-:

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