
IMPEGNO EXTRA CCC di Alberto Peruffo
L’8 dicembre sta per arrivare. E con esso l’opera-azione VERGOGNA. VICENZA PATRIMONIO VERGOGNOSO DELL’UNESCO. C’è grande attesa tra le varie anime dei movimenti che in questi anni hanno lottato per salvare Vicenza dalla deriva militare in cui inevitabilmente la città si trova, nonostante l’occultamento di questa deriva fatto da molte parti o le inutili quanto inattuate compensazioni. Di ogni genere. C’è grande attesa anche perché ancora non si sa il luogo preciso dell’opera-azione che vuole essere svolta nel modo più civile possibile, entro i limiti della legalità e degli spazi pubblici concessi e a cui si ha diritto.
C’è infatti una certa resistenza nel concederci il Parco della Pace per l’azione. Qui da noi, in libreria e nelle sedi dei movimenti, continuano a succedersi incontri di programmazione e di organizzazione, a ritmo serrato.

La fornitura dei 100 fumogeni (Vulcan FDF ROSSO) da Benevento è già stata portata a buon termine.
Alleghiamo il programma della tre giorni che preparerà e seguirà l’azione dell’8 dicembre, preparato dal Coordinamento cristiani per la pace di Vicenza.
VERSO L’inaugurazione della Base Usa Dal Molin
2° Digiuno come resistenza nel segno dell’amore
Vicenza, 7-9 dicembre 2012 [clicca per scaricare il PDF]
Oltre agli amici di tutti i movimenti di Vicenza, aderiscono all’opera-azione VERGOGNA anche personalità dell’impegno civile nazionale. A breve qualche anticipazione e le modalità finali di partecipazione.
Per quanto ci riguarda – il sottocritto ed alcuni amici da sempre coinvolti nelle regie di questo tipo di opera-azioni – ci sembra di essere tornati ai tempi di The Wandering Cemetery (2007) e delle Operazioni Unesco per Vicenza (dalla Conferenza Unesco del 2008 all’Upstanding del 2009), quando le amministrazioni ci boicottavano lateralmente (direttamente rischiavano troppo) o ci mandavano lettere intimidatorie (celebre quella del Sindaco Hullweck affinché la nostra azione non scendesse in città).

Tacitare l’arte e l’azione civile è impossibile e pericoloso per l’uomo politico, che spesso deve ricorrere ad escamotage grotteschi per impedire di evocare in modo prevedibile quello che l’arte si è proposto di fare in modo imprevisto, ottenendo così il risultato opposto, specie sul lungo termine.
Se potessimo chiudere con una frase da film western, americano, scriveremo:
«Siamo alla resa dei conti. Culturali».
L’UNESCO non può più tacere – dopo la ridicola risposta dell’ottobre 2010 nel protocollo WHC-10/34 COM/7B.Add, p. 154 – pena l’autoscreditamento.
Nostro obiettivo non è distruggere – casomai scompensare, togliere il merito che la città non ha più – né tanto meno una provocazione fine a se stessa.
Ma costruire. Anche solo idealmente. Come percorso delle intelligenze.
Proponiamo da oggi in poi – considerato che la Base Dal Molin è stata costruita illegalmente – fatti accertati – la RICONVERSIONE DELLA BASE MILITARE IN UN CAMPUS UNIVERSITARIO.
Questo proporremo come condizione all’UNESCO quanto torneremo a Parigi e questo leggerete nel rinforzo digitale all’azione fisica che lanceremo nei prossimi giorni su FACEBOOK.
Il fine settimana da queste pagine vi aggiorneremo in anteprima con dei CCCyberlink sui dettagli dell’azione di rinforzo.
Ciao Alberto,intendi fare dei comunicati stampa o volutamente no ?Donatella
Inizieremo la campagna comunicazione la settimana prossima. Grazie.