UN’ALTRA NARRAZIONE è possibile | prima e dopo SPINETTA MARENGO | dall’articolo AMBIENTALISMO E CAPITALISMO NON VANNO D’ACCORDO del Prof. Pontani alle ANALISI DI PRIMA POLITICA | AUDIZIONE Ecomafie FORESTA + VENETO non poteva non sapere + divieto SCIOLINE AL FLUORO + Titolo CRIMINALE del GdV + Presentazione ACQUEDOTTI Brendola senza Commissario

controcorrente alessandria 23 giugno 2020
L’incredibile CS della Solvay di Spinetta Marengo che nega la pericolosità del C6O4. La nostra presenza al presidio della Conferenza dei Servizi del 23 giugno 2020 crediamo sia stata determinante per rispedire al mittente la narrazione falsa di cui si è fatto protagonista. L’Arpa Piemonte, a cui avevamo spedito il giorno prima l’articolo di Science da noi tradotto e analizzato, ha rinviato il giudizio e sospeso la Conferenza per la produzione della temibile sostanza fatta passare ancora per un prodotto di nuova generazione [Foto Controcorrente]
La narrazione parziale, manipolata, a volte falsa, della politica, su fatti e cose di primaria importanza, è all’ordine del giorno.

Mediante la stampa ufficiale, produttori e complici politici hanno cercato di far passare che i PFAS sono innocui. Che non sono un problema. Che la Regione Veneto è la prima al mondo, non per crimine ambientale, ma per soluzioni al crimine. Ma, oltre a farlo, il crimine, chi lo ha permesso?

Spesso passano per risolutori gli stessi autori del crimine o altri attori di cui non si vuol fare il nome in veste di responsabili, soprattutto politici, pronti a essere in prima linea per risolvere il danno dopo essere stati la causa remota del crimine. Casi limite esemplari, da noi stoppati nel loro nascere nel febbraio del 2017, la Lectio Magistralis voluta dal Dott. Nardone e la relativa Commissione Collirio che diede il la a questa forma di narrazione tossica. Quanto le sostanze sversate. Caso emblematico, invece, dal punto di vista politico, l’arrivo dei filtri a PFAS ZERO la settimana prima della tornata elettorale sull’Autonomia del Veneto, gli stessi giorni in cui la Regione Veneto era stata messa in ginocchio dalla contronarrazione di Rob Bilott e da altre importanti azioni del movimento no pfas.

Ora, a Montecchio, dopo quattro anni di lotta, ma pure a Zermeghedo, nelle Valli dell’Agno e del Chiampo, le cose sono cambiate. Nella centrale di via Natta, ad esempio, sono arrivati i  grandi filtri a carboni attivi e nuovi acquedotti sono in costruzione nei paesi del fu-negazionismo. Sono piovuti milioni e milioni di euro per mettere le pezze ai liquami della politica. Alle narrazioni del crimine.

Narrazioni produttrici di procedure emergenziali e di pratiche d’imbonimento e d’intrattenimento, “capitalistico”. Che vogliono trattenere il mondo in un regime, in una gabbia, in una categoria, che non regge più. Offrendo soluzioni, caramelle, bocconcini, a spicchi. Come le Messe in Sicurezza Operative. Cercando di chiudere la partita, il conflitto. Senza responsabili. Senza bonifiche integrali. Sperando che nessuno esca dalla gabbia. Controllati e governati dai commissari. Che commissariano l’intera comunità. Per renderla passiva di fronte alle proprie conquiste, ai propri diritti, alle proprie leggi.

Ecco allora la contronarrazione. Uscire dalla gabbie e chiamare le cose con il loro nome.

Per noi, attivisti dei territori, la partita rimane aperta e la narrazione, scientifica, rigorosa, a volte creativa, con legittime oltranze, che genera nuovo lessico, insomma, un’altra narrazione, più solida e convincente delle false e parziali propagandate dalla politica corrotta, la narrazione analitica e contraria, è possibile. Plurali, sono la nostra arma. Sottile e difficilmente prendibile – comprensibile – dai nostri avversari.
Perché senza menzogna.

Come gli articoli di Science appena pubblicati su PFAS.land.
Di seguito alcuni sviluppi precedenti.
Per ribadire che un’altra narrazione non solo è possibile.

È necessaria.
ap
22 giugno 2020
[prima di partire per il Presidio del Comitato Stop Solvay ad Alessandria]

alessandria 23 giugno 2020
SPINETTA MARENGO. Davanti alla Solvay, 23 giugno 2020, dopo il presidio alla Conferenza dei Servizi ad Alessandria. Leggi il nosro CS >> C604: IL SEGRETO INDUSTRIALE NON DÀ DIRITTO DI UCCIDERE

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AMBIENTALISMO E CAPITALISMO NON VANNO D’ACCORDO
di Filippomaria Pontani
[qui l’articolo completo, sotto alcuni estratti]
15 giugno 2020
Filippomaria Pontani «Ignoro se, nei giorni di alti pensieri che si succedono a Villa Pamphilj attorno ai modelli dello sviluppo futuro, una posizione di questo tipo (nella forma citata, figura al paragrafo 194 dell’enciclica Laudato si’ di J.M. Bergoglio) venga in qualche modo rappresentata o discussa (forse accade piuttosto all’esterno). In ogni caso, chi non la ritenga del tutto inutile o fuorviante potrà utilmente leggere il fresco libretto di Paolo Cacciari, Ombre verdi: l’imbroglio del capitalismo green (Altreconomia 2020), che sulla base di una profonda conoscenza degli studi di scienziati, economisti e polemisti, e sul binario di una critica già ben radicata (si pensi alla letteratura sulla fake sustainability, ma anche alla Naomi Klein di Una rivoluzione ci salverà, o all’ultimo libro di Carola Rackete), analizza le contraddizioni del cosiddetto Green new deal, prevedibilmente destinato a ricicciare come panacea in era post-Covid per i buoni uffici di Frau Ursula e degli “ambientalisti dei consigli di amministrazione”».

« […] il libro di Fracasso è sintomatico della rimozione che una larga parte della sinistra opera nei confronti di ciò che veramente avviene sui territori. Non si trova infatti granché, nel libro, circa alcune delle vicende più gravi che hanno stravolto e compromesso l’equilibrio ambientale della Regione, tra le quali la realizzazione della superstrada Pedemontana Veneta tra violazioni del paesaggio e attraversamento di pericolose discariche; la devastazione della Laguna di Venezia perpetrata in decenni di scavi di canali e sublimata nel mastodonte del Mose; lo sverginamento delle colline del Trevigiano inondate dalla redditizia (e arcichimica) viticoltura del prosecco; le mancate bonifiche di Porto Marghera, un SIN tra i più inquinati d’Italia; i piani di una nuova linea ferroviaria che presso Vicenza buca addirittura la collina su cui sorgono le ville palladiane; le eredità irrisolte dei cementifici di Monselice, i rifiuti dentro l’autostrada della Valdastico, e decine di altre offese mortali a un territorio che ha sacrificato alla “produttività” non solo la salute dei propri figli, ma anzitutto la propria identità. Tutte vicende che hanno incontrato l’opposizione, talora feroce, delle comunità locali, ma che discendono in realtà da un modello di sviluppo (e da un conseguente ordine di priorità) che nemmeno la “sinistra” vuole davvero mettere in discussione».

« […] un capitolo a sé meriterebbe l’identificazione da parte di Peruffo della categoria antropologica degli “Spannoveneti”».

Leggi l’articolo completo su IL POST >> https://www.ilpost.it/filippomariapontani/2020/06/15/ambientalismo-e-capitalismo-non-vanno-daccordo/

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ANALISI DI PRIMA POLITICA
di Alberto Peruffo
tra racconto clinico e scrittura operativa
una narrazione analitica personale ad uso degli amici attivisti

00. ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020
01. ANALISI DI PRIMA POLITICA. 1 – VENETO / PFAS / FORESTA

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[la presentazione su ncpp.cloud]
Sono le analisi che per anni l’autore ha fatto di getto, in rete, per alimentare le questioni e le battaglie territoriali, parlando di fatto ai compagni di strada e di lotta. Buona parte di queste sono state raccolte nel libro NON TORNERANNO I PRATI.

Di seguito la presentazione estratta da alcuni passaggi delle prime due e i link di quelle pubblicate finora.

Siamo sempre sul mood della scrittura operativa e del racconto clinico, con dati, date, riferimenti e collegamenti a fatti e documenti importanti, dirimenti sui vari temi che hanno “agitato le acque” contaminate del Veneto. Della politica.

Ce n’è per tutti. Soprattutto per quella parte di popolo che vuole sollevarsi mediante una contronarrazione scientifica. Certo, a volte pirotecnica, ma sempre analitica. Pensata per muovere menti e corpi.

Non potendoci sempre trovare insieme, a parlare, faccia a faccia, scrivo queste riflessioni aperte a future considerazioni, azioni, sviluppi. La prima serie è stata raccolta qui >> http://edizioni.cierrenet.it/volumi/non-torneranno-i-prati/

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00. ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

Segue una carrellata dei post che hanno anticipato l’uscita delle ANALISI DI PRIMA POLITICA. […]. Si parte – con ordine temporale inverso – dalla storica decisione della FIS di togliere le scioline al fluoro dal circuito internazionale [qui l’ultimo articolo di Fondo Italia pubblicato il 26 maggio], per passare alla manipolazione giornalistica sulla questione farmaci/Miteni operata dal Giornale di Vicenza ai tempi del Covid 19, quindi arrivare alle “eccedenze” negazioniste del Veneto, con la partita fanghi da esportare ovunque, emerse durante l’assemblea di Pescantina dove il gruppo di PFAS.land proiettava The Devil We Know, fino al pericolo della “propaganda acquedottistica”, disinnescata prima della conferenza pubblica di Brendola, alla quale il Commissario Dell’Acqua non si è presentato. Ce n’è per tutti. Soprattutto per quella parte di popolo che vuole sollevarsi mediante una contronarrazione scientifica. Certo, a volte pirotecnica, ma sempre analitica. Pensata per muovere menti e corpi.
Buona lettura. 

analisi-post-preliminari-ncpp-9

19 maggio 2020
[pubblicato su FB di PFAS.land]
VERSO IL 25 MAGGIO | PRIMA DELLA RIUNIONE INTERNAZIONALE | UNA NEVE DI FIAMME AL FLUORO. IMPURA

Leggi qui il testo >> ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

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26 marzo 2020
VOLGARIZZARE IL MALE
[pubblicato sui canali social dell’autore]

miteni tutela lavoratori

Leggi qui il testo >> ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

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24 marzo 2020
CRIMINALE TITOLO DEL GIORNALE DI VICENZA
[pubblicato sui canali social dell’autore]

giornale di vicenza titolo criminale

Leggi qui il testo >> ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

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14 febbraio 2020
IL VENETO NON POTEVA NON SAPERE
[pubblicato sui canali social dell’autore]

veneto anni 70 inconfutabile 2

Leggi qui il testo >> ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

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6 febbraio 2020
«UNA SOVRANISTA INCALLITA, UN COMMISSARIO TRANQUILLIZZATORE, UN ACQUAIOLO MORALEGGIANTE… A CAPO DELLA LOTTA CONTRO I PFAS?»
[pubblicato sui canali social dell’autore]

sovranista incallita

Leggi qui il testo >> ANALISI DI PRIMA POLITICA 0. – POST PRELIMINARI 2020

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L’INASPETTATO ARRANCARE PREVENTIVO DELLA COMMISSIONE ECOMAFIE
Tra soluzioni farmaceutiche e articoli casalinghi

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Montecchio Maggiore, 5 giugno 2020

Memori della Commissione Collirio, divenuta celebre per aver dimostrato per la prima volta l’impreparazione delle parti in gioco sulla questione Pfas, soggiogate dal narratore di turno, il fu Antonio Nardone, AD di Miteni, in questi giorni ho assistito a un nuovo inaspettato inciampo istituzionale ad opera dell’autorevole – per autorità trasferita – Commissione Ecomafie, presieduta da Stefano Vignaroli.

L’audito questa volta è il magnifico Prof. Carlo Foresta. Magnifico davvero, per le sue competenze e risultanze scientifiche. Tuttavia, pure lui con qualcosa che dovrà in futuro chiarire, meglio, se vorrà continuare ad avere la fiducia della popolazione.
Leggi qui il testo integrale >> ANALISI DI PRIMA POLITICA. 1 – VENETO / PFAS / FORESTA

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La presentazione sui social degli rticoli di Science pubblicati su PFAS.land:

DAI VECCHI AI NUOVI PFAS, ATTRAVERSO LA GENERAZIONE DI MEZZO

L’INCHIESTA INTERNAZIONALE DI SCIENCE PORTA A SPINETTA MARENGO
[https://wp.me/pahxeH-BU]

Dopo l’articolo record sulle SCIOLINE – ritirate dal mercato giusto 1 mese fa con un pronunciamento insindacabile dalla Federazione Internazionale dello Sci (v. nostri documenti nella pagina dedicata) – un altro articolo di notevole interesse/impatto scientifico e crediamo politico, nel senso alto del termine.

Direttamente da Science, due articoli sui PFAS di nuovissima generazione, con un nostro cappello introduttivo e percorsi di approfondimento. Fatelo girare, ma soprattutto inviatelo alle varie agenzie ambientali delle regioni a rischio contaminazione. Tra segreti industriali e temporeggiamenti vari degli enti regolatori, i ricercatori americani sono venuti in Italia, a Spinetta Marengo, dove risiede la sorella madre della Miteni, la Solvay, per trovare l’origine di una nuova sostanza impronunciabile, il ClPFPECA – il carbossilato di perfluoropolieteri. Probabilmente sostitutivo o generato dai PFAS della “generazione di mezzo” (GenX e C6O4) o da quelli di “vecchia generazione” (C8). Ripetiamo il nome: ClPFPECA. Impronunciabile quanto i disastri ambientali avvenuti in Veneto e in Piemonte, sotto l’egida dei suoi abitanti passivi e delle Istituzioni/Agenzie che li rappresentano.

[Comitato Stop Solvay]

>> https://pfas.land/2020/06/21/21-giugno-2020-sale-linteresse-internazionale-per-i-pfas-i-due-importanti-articoli-di-science-emergono-collegamenti-con-la-solvay-italiana-di-spinetta-marengo-e-le-produzioni-americane-le-lacun/

alberto_peruffo_CC
Antersass Casa Editrice | Montecchio Maggiore | VI
25 GIUGNO 2020

// Nella foto cover di Federico Bevilacqua – PFAS.land – assemblea del movimento No Pfas davanti alla Miteni.

2 Comments

  1. Bell’excursus , ritengo però , che alla luce del tanto danno alla salute creato da una chimica indirizzata solo al profitto malato , alcune colpe , non di poca gravità , debbano essere indirizzate ad una popolazione muta sorda ceca , sensi narcotizzati , dal falso timore di essere additati come untori o peggio causa di probabili crisi economiche in seno alle famiglie. Le componenti che per prime dovevano, avevano il dovere di porsi almeno delle domande erano i sindacati e la sanità territoriale, che mai si sono posti il problema della prevenzione sulla salute dei lavoratori in primis e,in seguito hanno concesso lo sbarazzarsi illegalmente dei rifiuti Nel misero torrente Poscola .

    La popolazione ha preso coscienza del disastro , solo con dimostrati certificati sanitari che si sono visti solo dopo il 2015 .

    Ancora oggi siamo in presenza di tanta indifferenza , una indifferenza che non può essere combattuta solamente da alcune associazioni ambientaliste e, nemmeno. dalle denominate mamme no PFAS .

    Sempre ascoltando la gente qualunque in ogni dove , ho riscontrato la diffidenza La riluttanza continua da parte della percentuale più elevata di abitanti e dei produttori agricoli all’argomento. Qui forse c’è da modificare qualche cosa nella forma dell’informazione , perché se non il pericolo a patologie croniche esiste oggi,e per anni in futuro, forse bisognerebbe iniziare dal far comprendere , che proprio una chimica malata e, produzioni industriali in assoluto disprezzo della salute della popolazione non devono avere futuro , i nodi arrivano tutti al pettine , ma non devono arrivare , quando non esistono più vie di fuga . Si deve togliere il concetto di uno sviluppo economico creato da un profitto malato che ammala l’esistenza nostra e delle future generazioni . Questo è, il principale concetto che si deve trasmettere nelle scuole , tra i ragazzi che saranno futuri lavoratori e imprenditori spero di un’Italia diversa , che ora con una pandemia paragonabile ad una guerra mondiale ha rivisitato l’importanza della salute nostra e di un sistema produttivo che deve cambiare adeguarsi ai tempi che ci attendono . Saluti M. C.

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    1. Grazie Maria Chiara. Ci conosci bene e sai che il concetto di profitto malato e di responsabilità morale della popolazione passiva sono al primo posto nei nostri pensieri. La contronarrazione scientifica – come quella che si trova nel bellissimo e prezioso ultimo numero di Medicina Democratica che ho ricevuto in dono – o di altra natura, sono gli alimenti per quei concetti. D’altra parte la nostra politica del profitto malato è figlia e madre, a circolo vizioso, di quella narrazione tossica. I politici sono – purtroppo – pur troppo – espressione della cittadinanza. Infine, le mamme no pfas stanno facendo la loro parte, importante. Bisogna che lo facciano anche gli altri, soprattutto i cittadini passivi che tutti insieme, noi, cerchiamo di risvegliare.

      A presto, ap

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