LA CARICA di QUALITÀ e CONTENUTI del Movimento No Pfas contro i CRIMINI AMBIENTALI | documenti della Giornata DIFENDIAMO MADRE TERRA del 22 aprile 2018 | PAROLE, MUSICA e REPORTAGE FOTOGRAFICI senza confini

«Speriamo che il 22 sia stato davvero un inizio, un inizio dove il concetto di Crimine Ambientale sia stato messo per iscritto davanti ai responsabili primi del disastro, del reato ambientale, affinché il diritto all’ambiente, alla salute, venga prima del diritto al lavoro, al profitto, all’interesse del proprio singolo giardino. All’egoismo barbaro e raffinato che il Veneto contemporaneo – l’Italia della collusione tra politica, impresa e cultura – ha tessuto incessantemente sulla propria tomba. Buon proseguimento e buona visione» – lancio di a.p. su FB

COMUNICATI POST 22 APRILE 2018

1. Nota scritta per la Stampa dal Movimento

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Inizia l’accerchiamento con gli Angry Animals. Foto di Federico Bevilacqua

«Un’enorme catena… ha circondato l’azienda Miteni di Trissino nel Vicentino» – scrivono il Corriere del Veneto e il Mattino di Padova. Si potrebbe scrivere la carica dei 3000 o di chissà quale altra cifra, ma a noi interessava la qualità, la qualità delle relazioni e dei contenuti. Per fare l’accerchiamento e per seminare qualità ci bastavano 1000 persone. Erano molte e molte di più: operai, mamme, genitori, studenti, associazioni di impegno civile e ambientalista, medici, centri sociali, artisti e docenti, tutta la società civile. «Grande soddisfazione, ma soprattutto una grande prova di forza, cultura e civiltà da parte di tutto il movimento» – concludono gli organizzatori. Queste sono le parole comuni che emergono da tutte le parti del Movimento No Pfas dopo la manifestazione DIFENDIAMO MADRE TERRA del 22 aprile davanti alla MITENI che ha visto un esercito di circa 3000 persone accerchiare la fabbrica di Trissino e convergere sulle strade pubbliche circostanti per una grande assemblea collettiva, fatta non solo di protesta attiva, rigorosa, intelligente, pacifica, ma anche di buone pratiche, gazebi, laboratori, musica, una straordinaria mostra lunga 110 metri lineari, una messa molto partecipata e perfino una performance teatrale fatta dai ragazzi delle Scuola Media Anna Frank di Montecchio Maggiore. Momento emozionante per le Mamme No Pfas quando Yael Deckelbaum e Liron Meyuhas, simboli internazionali della lotta delle donne per i diritti civili, hanno preso la testa del corteo con chitarra e percussioni, cantando tutti insieme “Difendiamo Madre Terra”. Da sottolineare la carica di Davide Faresin dal palco con la sua canzone NO PFAS e la musica popolare veneta dei Valincantà, ma soprattutto la coraggiosa messa – “solitaria” – di Don Albino Bizzotto, accompagnato dal Coro di Lonigo e dalla presenza di un grande pubblico all’ombra delle alte fabbriche.

2. Nota del Movimento in risposta alla MITENI, il giorno successivo alla Giornata

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Yael e Liron incitano il corteo di accerchiamento. Foto di Marta Covolato

«Quella del 22 aprile non è stata solo una manifestazione simbolica, bensì la denuncia di un crimine ambientale che la popolazione delle terre contaminate da PFAS in Veneto sta subendo tuttora. Un crimine ambientale che persiste da più di 40 anni, dapprima con gli scarichi dell’azienda stessa e ancora oggi con il rilascio di contaminanti presenti nel sottosuolo del sito produttivo di Miteni. A ciò si aggiunge un neo crimine ambientale, derivante dalla produzione di PFAS di nuova generazione, ovvero i composti a 4 atomi di carbonio, tuttora prodotti dall’azienda stessa. Come asserito da più fonti Istituzionali, una realtà chimica come Miteni non può continuare a produrre in un sito ubicato sopra alla zona di ricarica delle acque di falda, pertanto è necessario rimuovere la fonte di inquinamento. Inoltre, riteniamo che ad oggi non venga applicato il principio di precauzione, in quanto una popolazione così altamente contaminata non può più assumere nessun nanogrammo di PFAS, sia a catena lunga che a catena corta. Come confermano i dati più recenti diffusi dalla Regione Veneto, la contaminazione della popolazione avviene anche per via alimentare, pertanto riteniamo che le Istituzioni preposte debbano fornire dati credibili anche sulla contaminazione degli alimenti allargando le aree di analisi oltre la “zona rossa”».

3. Le parole più belle. La nota scritta da Claudio Lupo – medico ISDE e attivista del Movimento – su FB, il giorno dopo

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Le Mamme No Pfas danzano sulla musica di Yael e Liron. Foto di Federico Bevilacqua

«Siamo acqua. Come nelle scorse edizioni della Marcia dei Pfiori erano comparsi intorno alla Miteni tanti fiori, nutriti dall’amore delle madri, così ieri fin dalle prime ore del mattino goccia a goccia è andato formandosi un fiume di acqua pulita, trasparente, che ha invaso le strade intorno alla fabbrica. Gocce d’acqua tutte diverse ma tutte uguali sotto i raggi del sole: un’anima comune le teneva unite e insieme han formato un grande arcobaleno. Così ho visto ieri dal palco il fiume umano davanti a me. Tante persone le conoscevo, ma tante le vedevo per la prima volta e già le sentivo vicine, perché erano come me una goccia di quel fiume che sta cercando di rimuovere lo sporco che soffoca la terra e fa ammalare gli esseri viventi. Questo fiume sta incontrando altri fiumi, altri corsi d’acqua rigeneratrice, che disseteranno le coscienze costruendo la rete che farà di nuovo respirare la madre terra. Siamo acqua e chi uccide l’acqua uccide la speranza di vita, per tutti. È il fiume che ho visto ieri che può salvarci, tutti. Vi voglio bene, gocce colorate di speranza».

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22 aprile 2018, ore 11: l’apertura dei lavori presso la “Cittadella No Pfas contro i Crimini Ambientali” installata nel cuore della Lottizzazione industriale Koris/Marzotto! Foto di Luca Quagliato

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Di seguito le foto della Galleria Ufficiale [per entrare basta cliccare su una delle foto, sotto: nella galleria appaiono ogni volta in posizione diversa – random – con il nome dell’autore rintracciabile sul file]. Gli scatti sono di: Federico Bevilacqua (b/n), Marta Bortoli, CILLSA (Giovanni Fazio e Donata Albiero), Marta Covolato, Luca Quagliato e Giovanni Zamperlin. In calce: una “galleria amatoriale” presa dalla rete e dalle consegne degli amici, il testo della Mostra «QUANDO UN FILO DIVENTA UN MOVIMENTO», il Comunicato di alcuni Operai della Miteni, una breve Rassegna Stampa.

Sul palco – tra gli oratori – si sono succeduti, introdotti da Alberto Peruffo: Michela Piccoli (Mamme No Pfas), Danilo Del Bello e Enrico Zulian (Climate Defense Units), Marzia Albiero e Michela Benedetti (Rete Gas Vicentina), Piergiorgio Boscagin (Legambiente), Luca Cecchi (Acqua Bene Comune Verona), Donata Albiero (CILLSA e Comitato Zero Pfas Agno Chiampo/Mamme Zero Pfas Arzignano), Claudio Lupo (medici ISDE), Giuseppe Ungherese (Greenpeace), Sonia Perenzoni (Consigliere Comune Montecchio Maggiore), Cristina Guarda (Consigliere Regione Veneto), le parole di Medicina Democratica da Napoli di Maria Chiara Rodeghiero lette da una Mamma No Pfas di Lonigo, rappresentanti di gruppi e comitati in lotta contro altre criticità ambientali, tra cui Pedemondana Veneta, TAV e Valdastico.

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IL TESTO DELLA MOSTRA

«QUANDO UN FILO DIVENTA UN MOVIMENTO»
in mostra contro i crimini ambientali
a difesa di Madre Terra 
(110 metri lineari di esposizione)

Tessere, filare: gesti antichi, immortalati in raffigurazioni tramandate da terre e tempi lontani.
L’arte del tessere, tipicamente femminile, è un’attività lenta, paziente, ritmata, svolta con precisione e ritualità.
La letteratura, la poesia e l’arte nei secoli sono state testimoni del nesso tra destino e filatura, tra nodo, intreccio e legame d’amore.
Siamo qui a dipanare una matassa per tessere il destino degli uomini, delle discendenze a venire.
Intrecciamo fili diversi, fili di dialogo e di discorso, fili di pensiero, fili di contestazione, fili musicali, fili colorati ognuno con il suo spessore e la sua fibra particolare.
Ogni nodo della trama racchiude, infatti, il legame tra tante storie, reti di relazioni, lacci che congiungono. Intrecci che vogliono mantenere vivo un legame d’amore con la Madre Terra.
Trama e ordito creano un movimento di azioni. Sono l’energia per custodire e coltivare un tessuto vivo e cosciente, sono il desiderio di ricostruzione di ciò che sembra irrimediabilmente distrutto.
Un filo rosso, un filo di energia, di vita e di luce.

Mostra a cura di Michela Benedetti e Marzia Albiero (Rete Gas Vicentina)

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Un’altra breve galleria presa dalla rete e dagli amici.